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Gli iris continueranno a fiorire

Giovedì 27 marzo 2025

Ora: 21:00

Spazio Kairos

Via Mottalciata, 7, 10154 Torino TO

INGRESSO LIBERO CON TESSERA ARCI

Interpreti: Roberto Micali, Stephanie Renard, Tiziana Rubano, Patrizia Spadaro, Clara Zanni

Coreografie a cura di Amelia Lo Greco, con Virginia Agostini, Francesca Damonte, Fabiana Guzzo, Roberta Montaldo, Sabina Scheul

Supporto tecnico di Amelia Lo Greco e Monica Catalano

Testo e regia di: Roberto Micali, Tiziana Rubano

Anno di produzione: 2025

Descrizione

In scena attori, attrici e ballerine, impegnati nella creazione di uno spettacolo di teatro-danza, evocano le figure di Leonard e Virginia Woolf alle prese con le bozze del saggio “Le tre ghinee” del 1938. Le parole condivise dei coniugi, all’alba dello scoppio della Seconda guerra mondiale, tornano utili per una riflessione quanto mai attuale sulla guerra e sul ruolo delle donne nella sua prevenzione. Fra pensieri e domande incalzanti di Virginia, la cura esasperata dello splendido giardino di Monk’s House da parte di Leonard diventa metafora dell’esistenza contro la devastazione, della cura contro l’abbandono, della bellezza contro il potere.

Lo spettacolo debutta il 27/03/2025 a Torino presso lo Spazio Kairos, nell’ambito di Biennale Democrazia Diffusa 2025.

Repliche

  • Giovedì 27 marzo 2025, Torino, Spazio Kairos (FOTO)

Informazioni aggiuntive

La struttura ricalca quella del capolavoro woolfiano To the lighthouse con tre parti, tre toni e tre ritmi narrativi diversi aperti dallo stesso dirompente scambio di battute che tradisce un’aspettativa e inchioda all’attesa. Qui sarà il Leonard attento e premuroso ad usare per una Virginia desiderosa di tornare a Londra la risposta — Ma non sarà bello! — con cui il narciso Mr Ramsay delude il piccolo James nella sua speranza, in caso di bel tempo, di raggiungere il faro l’indomani. “La finestra” della prima e più lunga parte è qui quella da cui Virginia guarda Leonard nel suo giardino e al contempo efficace metafora del guardare dentro e fuori di noi, il prima e il dopo, il passato e il presente, un mondo di guerra prodotto dalla cieca sterilità maschile e uno di pace alimentato dalla forza vivificatrice della fecondità femminile: una cornice che divide e unisce, una separazione immaginaria che permette di cercare il senso come eterni spettatori di un film già visto. Ma la finestra è anche quella da cui il pubblico spia una giornata dei coniugi Woolf (e della loro domestica) colti nell’intimità del loro rapporto, con la scrittrice impegnata nel tentativo di dimostrare, attraverso il nuovo saggio The Three Guineas, come dietro tutte le guerre ci sia lo stesso processo distorto che produce il patriarcato e il fascismo — con l’uomo protagonista indiscusso in ogni contesto di potere — e Leonard nel suo tormentato bisogno di fermare la vita dentro il giardino. Così come il quadro di Lily Briscoe in To the Lighthouse e in genere tutte le opere di Virginia, il giardino diventa metafora di un immane sforzo di creazione e cura nella convinzione che solo all’arte può essere delegata l’impresa di trovare una sintesi capace di salvare il mondo dal disordine dando nuovi significati e forme al fluire degli eventi inarrestabili. Nella seconda parte, dal titolo “Il tempo passa” è il buio a conquistare la scena e alle poche parole si sostituiscono i rumori della guerra, le voci della follia, gli odori dalla morte in uno scorrere frantumato del tempo che collega, come un lungo tunnel, la stanza iniziale del dubbio e quella finale in cui ogni cosa sembra trovar posto alla luce tenue di una nuova era. È il momento della scoperta, in cui l’assenza di Virginia (così come quella di Mrs Ramsay nel romanzo To the Lighthouse) diviene certezza della sua insostituibilità ma anche dell’eterna presenza del suo genio e in cui Leonard folgorato dalla visione dei suoi iris che, nonostante tutto continuano a fiorire, prenderà atto che la forma finalmente si è compiuta: le singole tessere prima sfumate, distorte e macchiate si sono unite in un’unica dirompente immagine. Virginia, e con lei gli amici del Bloomsbury Group, ognuno a suo modo, come gli iris del giardino sono riusciti nell’arduo compito di fermare il tempo nell’isola dell’eternità dove modi, luoghi e sguardi diversi si mescolano come onde del mare in un eterno benefico fluire.