“R” COME RESISTENZA
Rassegna cinematografica in Alta Valle di Susa sui temi della Resistenza
Realizzata in collaborazione con l’AMNC (Associazione Museo Nazionale del Cinema) e ANPI Sezione Chiomonte Alta Valle di Susa “Maria Teresa Gorlier e Attilia Ronsil”
VII edizione: 4-6 settembre 2020
Descrizione
Nel 2014, in occasione delle commemorazioni per il 70° anniversario delle battaglie del Triplex-Col Basset e del Genevris, che videro contrapporsi le formazioni partigiane autonome al comando di Maggiorino Marcellin e le divisioni tedesche e repubblichine, l’ANPI Alta Valle Susa – Sezione di Chiomonte e l’Associazione ArTeMuDa, in collaborazione con l’Associazione Museo Nazionale del Cinema, il Consorzio Forestale Alta Valle Susa, l’Ecomuseo Colombano Romean e il Circolo Amici del Cels inaugura la rassegna cinematografica “Erre 70 in Alta Valle di Susa”.
ArTeMuDa propone una riflessione sulla Resistenza con proiezioni cinematografiche ad ingresso libero, continuando il dialogo con l’ANPI, già partner nell’organizzazione degli spettacoli Oltre l’eco (2007), il cui video ha vinto la XII edizione del Valsusa Filmfest – Memoria Storica e dal cui lavoro è nata l’omonima pubblicazione, e Ritorno (2009) spettacoli entrambi realizzati dal Laboratorio di Ricerca Teatrale di Salbertrand al Col Basset, nonché di Oltre l’Eco a Thuras (2013) in occasione della commemorazione dei caduti del Col Thuras.
La rassegna, di cui sono state realizzate sette edizioni, ha portato il cinema sui temi della Resistenza nei comuni e borgate soprattutto dell’Alta Valle di Susa, con qualche puntata in Bassa Valle di Susa.
Informazioni aggiuntive
PROGRAMMA DI ERRE 70 2020 – SETTIMA EDIZIONE
Il primo appuntamento, in programma venerdì 4 settembre 2020 alle ore 21 a Oulx in Piazza Mistral, ricorda gli eccidi perpetrati dai nazifascisti dopo l’8 settembre 1943 nel Sud d’Italia, raccontati nel film TERRA BRUCIATA! (Italia, 2018, 98’) di Luca Gianfrancesco. Alla serata saranno presenti il regista e il prof. Giovanni Cerchia, docente di Storia Contemporanea presso l’Università del Molise e consulente scientifico del film. Il film sarà preceduto dal cortometraggio TERESA NOCE – ESTELLA (Italia, 2020, 12’), realizzato dall’Associazione ArTeMuDa e ANPI Sezione Chiomonte-AVS sulla figura di Teresa Noce, Madre Costituente e combattente Partigiana, attraverso le parole tratte dallo spettacolo “Vivere in piedi”, prodotto dall’Associazione ArTeMuDa. In caso di maltempo le proiezioni saranno realizzate presso la tensostruttura in Regione Sotto la Rocca.
Il secondo appuntamento è in programma sabato 5 settembre 2020 alle ore 21 a Exilles in Piazza Vittorio Emanuele II, con la proiezione di UNA GIORNATA PARTICOLARE (Italia, 1977, 105’) di Ettore Scola, suggestivo film storico magistralmente interpretato da Marcello Mastroianni e Sophia Loren. Per questa occasione verrà proiettata una versione del film restaurata 4K, restauro effettuato nel 2014 dal Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e da Immagine Ritrovata di Bologna, proiettato a Venezia ricevendo il riconoscimento come uno dei 100 film da salvare. Si ringrazia per la gentile collaborazione Surf Film. Il film sarà preceduto da un estratto di ALDO DICE 26 X 1 (Italia, 1980, 14’), di Riccardo Humbert. La serata è realizzata in collaborazione con il Comitato Exilles Città. In caso di maltempo le proiezioni saranno realizzate presso l’Area Pagoda del Parco Giochi.
Il terzo appuntamento è previsto per domenica 6 settembre 2020 alle ore 21, a Avigliana presso il Parco Alveare Verde in Corso Laghi (zona Piazza del Popolo), con la proiezione di PARTIGIANE 2.0 – LA LIBERTÀ HA SEMPRE VENT’ANNI (Italia, 2020, 53’), di Malina De Carlo. Tra le trentacinquemila donne italiane che fecero la Resistenza c’erano anche Laura Wronowski, Ebe Bavestrelli e Dina Croce: con i loro vent’anni ancora negli occhi consegnano il testimone della memoria a due ragazze di oggi, Ilaria Laise e Cecilia Gnocchi, “partigiane 2.0” pronte a salire in sella e restaurare le targhe dei partigiani, umiliate dall’incuria del tempo o dalla violenza di chi vorrebbe cancellare la Storia. Il film è una produzione Associazione Chiamale Storie e Sky Arte, nell’ambito del progetto memoMI, realizzata da 3D Produzioni con il contributo di Comune di Milano e Fondazione Pasquinelli, che si ringraziano per la gentile collaborazione. Il film sarà preceduto dal cortometraggio IL “NO” DI GIUSEPPE (Italia, 2020, 21’), realizzato dall’Associazione ArTeMuDa e ANPI Sezione Chiomonte-AVS. La storia di Giuseppe, Internato Militare Italiano (IMI) in Austria, catturato nei pressi di Salorno, in Trentino-Alto Adige, immediatamente dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 e liberato il 5 maggio 1945, dopo quasi due anni di prigionia in diversi campi di lavoro in Austria. La serata è organizzata in collaborazione con l’ANPI Sezione di Avigliana.
VENERDÌ 4 SETTEMBRE 2020, ORE 21 – OULX, PIAZZA MISTRAL
TERESA NOCE – ESTELLA (Italia, 2020, 12’)
La vita di Teresa Noce, Madre Costituente e Combattente Partigiana, attraverso le parole tratte dallo spettacolo teatrale “Vivere in piedi”, prodotto da ArTeMuDa nel 2017. Video realizzato in occasione del 25 aprile 2020 da ANPI Sezione Chiomonte-Alta Valle di Susa e Associazione ArTeMuDa.
TERRA BRUCIATA (Italia, 2018, 90’) di Luca Gianfrancesco
La mattina del 1° novembre 1943, a Conca della Campania, un minuscolo borgo della provincia di Caserta, 19 civili vengono trucidati da una pattuglia di militari tedeschi. Graziella Di Gasparro, figlia di uno dei caduti, lotta strenuamente da anni per tener viva la memoria di quell’eccidio dimenticato. L’assassinio del padre di Graziella fu il terribile epilogo della brutale occupazione del territorio che l’esercito tedesco mise in essere in tutta la Campania centrosettentrionale a partire dall’8 settembre, data dell’armistizio.
Il casertano – primo territorio italiano ad essere dichiarato “Zona di Operazioni” – dovette sperimentare la devastante onda d’urto delle brutali leggi di guerra germaniche che si accanirono contro la popolazione civile. L’esautorazione delle istituzioni, le razzie dei beni di consumo, il rastrellamento e la deportazione degli uomini abili verso i campi di lavoro in Germania – furono circa 21.000 – e le devastazioni degli impianti produttivi e delle abitazioni civili sono le condizioni nelle quali maturarono le ragioni che diedero vita alle prime azioni di resistenza organizzate dai civili in Italia. Dopo le Quattro Giornate di Napoli, a Riardo, un piccolo centro a pochi chilometri da Capua, una banda Partigiana riesce a scacciare con le armi i tedeschi dalla cittadina mentre le istituzioni e gli abitanti di Tora e Piccilli, con il silenzio, salvano una cinquantina di ebrei dalla deportazione. Ed è proprio in risposta a questa insubordinazione, ormai diffusa sul tutto il territorio, che i comandi tedeschi danno libero sfogo al dissennato campionario di violenze contro la popolazione civile che causò 752 vittime. Caserta, infatti, è la provincia dell’Italia meridionale più colpita dallo stragismo nazista.
La strage di Conca della Campania, quindi, secondo la tesi dello storico Giuseppe Angelone, assume un ruolo chiave per comprendere al meglio quel processo che trasformò l’occupazione tedesca dell’Italia da una presenza militare “tollerata” ad un’egemonia aggressiva e violenta nei confronti della popolazione civile.
Graziella, dopo anni di sofferenze, con la visita dell’ambasciatrice tedesca a Conca della Campania, in occasione della 73° commemorazione della strage, oltre al riconoscimento per le sofferenze, sue e dei suoi concittadini, ha finalmente avviato un processo di riconciliazione con il suo tragico passato.
SABATO 5 SETTEMBRE 2020, ORE 21 – EXILLES, PIAZZA VITTORIO EMANUELE II
ALDO DICE 26 X 1 (Italia, 1980, 14’) di Riccardo Humbert
Il video è tratto dal documentario “Aldo dice 26 x 1” sulla liberazione di Torino per la serie “Io c’ero”, i fatti di cronaca raccontati dai protagonisti. È stato realizzato nel 1980 da Riccardo Humbert per l’emittente televisiva Tele Torino. In quell’anno l’emittente era di proprietà del quotidiano “La Stampa” e i giornalisti della redazione torinese collaboravano con l’emittente per una serie di documentari della durata di un’ora su vari temi che avevano coinvolto la città. Gli altri temi affrontati riguardavano l’eccidio di Villarbasse, la tragedia del Grande Torino e il misterioso omicidio di via Fontanesi avvenuto nel 1958 e firmato Diabolich che diede l’idea alle sorelle Giussani per la creazione del fumetto “Diabolik”, questa volta con la “k”.
UNA GIORNATA PARTICOLARE (Italia, 1977, 105’) di Ettore Scola
La giornata particolare è quella del 6 maggio 1938, giorno della visita di Adolf Hitler a Roma. Il marito di Antonietta, fervente fascista trascina tutti i figli a vedere il Duce che incontra Hitler, mentre Antonietta è costretta a rimanere a casa, “mi sarebbe piaciuto andare” dirà “ma sa portare avanti una casa con sei figli”. Nel grande caseggiato, uno dei palazzi Federici, casa popolare di costruzione fascista, rimangono soltanto in due: la casalinga madre di figli e quell’uomo “né soldato, né marito, né padre” che è Gabriele, ex conduttore radiofonico dell’Eiar licenziato e mandato al confino per la sua omosessualità. A dirla tutta c’è anche la baffuta, pettegola della portiera. Il motore dell’incontro è quel pappagallino che scappa ad Antonietta e finisce nell’appartamento dirimpetto di Gabriele, proprio mentre lui sta meditando di uccidersi.
Dramma psicologico di finissima fattura e eccezionale presa emotiva, Una giornata particolare è una delle vette dell’opera di Ettore Scola, autore anche della sceneggiatura scritta con Ruggero Maccari e la collaborazione di Maurizio Costanzo. Aperto da sei minuti di cinegiornali a contestualizzare il momento storico, questo indiscutibile capolavoro del cinema italiano degli anni Settanta avvolge con i movimenti di una macchina da presa mobilissima, con la fotografia color seppia di Pasqualino De Santis, con un’atmosfera ovattata che, meglio di qualunque altra, comunica una dolorosa sensazione d’attesa.
DOMENICA 6 SETTEMBRE 2020, ORE 21 – AVIGLIANA, PARCO ALVEARE VERDE
IL “NO” DI GIUSEPPE (Italia, 2020, 21’)
La storia di Giuseppe, Internato Militare Italiano (IMI) in Austria, catturato nei pressi di Salorno, in Trentino-Alto Adige, immediatamente dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 e liberato il 5 maggio 1945, dopo quasi due anni di prigionia in diversi campi di lavoro in Austria. Giuseppe è vittima dell’operazione tedesca “Achse”: catturare oltre un milione di militari italiani. Una manna dal cielo per l’economia bellica tedesca, che al momento dell’armistizio soffriva enormi difficoltà di reperimento di manodopera. Un milione di militari. Un milione di schiavi. Gli schiavi di Hitler. Di tutti i militari catturati, alcuni si diedero alla fuga, altri persero la vita, molti si dichiararono disponibili a prestare servizio per la Germania o per la Repubblica Sociale Italiana, come combattenti o come lavoratori. Gli altri, circa 600.000, tra cui Giuseppe, dissero “No!” e si ritrovarono così in un campo di lavoro. Video realizzato da ANPI Sezione Chiomonte-Alta Valle di Susa e ArTeMuDa.
PARTIGIANE 2.0 – LA LIBERTÀ HA SEMPRE VENT’ANNI (Italia, 2020, 53’), di Malina De Carlo
Il documentario riporta le testimonianze di Ebe Bavestrelli, Laura Wronowski e Dina Croce intrecciate a quelle delle giovani Ilaria Laise e Cecilia Gnocchi, che restaurano le lapidi a Milano “per non dimenticare”. Il passato e il futuro. Le partigiane che raccontano la loro storia, le giovani restauratrici che in giro per Milano si prendono cura delle lapidi perché si leggano i nomi di chi ha combattuto per la libertà. Le donne hanno fatto la storia d’Italia, pedalando veloci come il vento con le loro biciclette, un impegno prezioso e spesso sottovalutato.
L’emozione è forte ascoltando i racconti di Ebe Bavestrelli, Dina Croce, Laura Wronowski che spiega come sua madre l’abbia educata a essere una donna libera: “Il fascismo e il nazismo erano l’anti-cultura. La mia famiglia frequentava Ferruccio Parri, l’ho amato come si può amare un padre, era un uomo molto coraggioso”. Gli ideali non muoiono, oggi il testimone passa alle ragazze. Le restauratrici Ilaria Laise e Cecilia Gnocchi, a Milano si prendono cura delle lapidi dei partigiani col progetto RAM (Restauro arte memoria), un atto d’amore, un impegno civile per non dimenticare. Arrivano armate di spazzole e vernice, puliscono, ridanno visibilità alle incisioni; nomi, date. Ebe Bavestrelli conserva nell’armadio il giaccone verde con le mostrine che portava da partigiana, lo stesso che indossa a tutte le manifestazioni del 25 aprile, un pezzo della sua vita. Dina Croce ha lo sguardo che si illumina quando dice che rifarebbe tutto, perché combattere il nazifascismo è stato il periodo più bello della sua vita. “Lo rifarei cento volte. È stato il periodo più entusiasmante della mia vita… Ma lo fai con una tale passione che niente può farti cambiare”.
Nato da un soggetto di Didi Gnocchi e Valeria Parisi (la sceneggiatura è di Claudia Riconda), diretto da Malina De Carlo, Partigiane 2.0 (una produzione Associazione Chiamale Storie e Sky Arte, nell’ambito del progetto MemoMI, realizzata da 3D Produzioni con il contributo di Comune di Milano e Fondazione Pasquinelli), è un viaggio nel nostro passato, la testimonianza di come le donne hanno contribuito a costruire un paese libero.